La decisione di assegnare una scorta personale alla senatrice a vita Liliana Segre era stata presa sotto esame già un po’ di tempo fa, ma in seguito al moltiplicarsi delle minacce quotidiane sul web e allo striscione esposto da Forza Nuova nel corso di un appuntamento pubblico a Milano, la procedura è stata velocizzata. La decisione è stata presa dal prefetto Renato Saccone che ha assegnato una scorta personale con due carabinieri che la seguiranno in ogni suo spostamento. Tale decisione è stata presa durante il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che si è tenuto proprio ieri. Per quanto riguarda le minacce e gli insulti che la senatrice riceve quotidianamente, è stata aperta un’inchiesta contro ignoti dalla Procura di Milano. Ad occuparsene sarà il dipartimento antiterroristico. Anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, è intervenuto sull’argomento esortando a difenderla a tutti i costi con l’impegno civile e con la forza delle proprie idee, affinché questi siano gli anni del riscatto della dignità umana. Come lui, anche altri politici, si sono mostrati indignati dalla situazione.
Nonostante i suoi 89 anni, la senatrice a vita è instancabile e partecipa sempre a tutti i dibattiti e i convegni a cui viene invitata. Liliana Segre, sopravvissuta all’olocausto, a soli 14 anni è stata deportata dal binario 21 della stazione Centrale al campo di concentramento di Auschwitz Birkenau. Recentemente, proprio durante un memoriale della Shoah, aveva ricordato il terribile momento della sua cattura, quando fu costretta a separarsi dai suoi genitori, impotenti e coscienti di non poter fare nulla per proteggere i propri figli. A proposito delle minacce e degli insulti, Liliana Segre, in un seminario alla Iulm, aveva detto che sono persone per le quali bisogna avere pena e che vanno curate. Per questo è tutto inutile augurare loro la morte, perché tanto sarà la natura a pensarci.