Alle 19.36 del 4 aprile, a quattro chilometri dal capoluogo molisano, precisamente tra Vinchiaturo e Baranello, si è verificato un terremoto, con magnitudo 3.1 ed a una profondità di dieci chilometri. Oltre al tanto spavento, non sono stati segnalati danni alle persone o alle cose.
A precedere il sisma, fin dalla mattinata, erano stati registrati altri 8 sciami sismici, con minore intensità. La scossa è stata sentita anche in altri comuni della provincia e sono state moltissime le chiamate dei cittadini ai centralini dei Vigili del Fuoco e delle forze dell’ordine. Dagli operatori sono giunte rassicurazioni agli abitanti, con informazioni sul comportamento da tenere, visto che l’intensità non era alta da costituire un grave pericolo.
Nessun danno, ma tanta paura, soprattutto per chi vive ai piani alti, che hanno visto oggetti e lampadari muoversi ed oscillare. La gente si è riversata in strada. Anche al locale ospedale la scossa è stata avvertita, alcuni operatori parlano di una scossa forte e della paura dei pazienti. L’Istituto Nazionale di Vulcanologia ha confermato di aver registrato la scossa. La polizia stradale ha riportato di aver visto le apparecchiature ed i monitor dei computer ballare per alcuni secondi. Nessuna chiusura è stata prevista per le scuole e quindi le attività non hanno subito alcuna variazione.
Campobasso, però, aveva già registrato altri terremoti, infatti a gennaio, uno sciame sismico con oltre cento scosse di lieve intensità, a parte la prima di magnitudo 4.3 della scala Richter, ha interessato la città molisana per alcuni giorni. E’ stato soprattutto questo a preoccupare la popolazione, perché dopo lo spavento di gennaio, registrare altre scosse, ha fatto pensare ai possibili pericoli.
Dopo una scossa di magnitudo 1.2 alla profondità di undici chilometri alle 00,39, questa mattina si è avuta una nuova scossa a Campobasso, avvertita fino a venti chilometri dal capoluogo, in diversi comuni, ma con un’intensità inferiore a quella della serata precedente, ovvero di con magnitudo 2.1 della scala Richter, ad una profondità di quattordici chilometri.