“Chiedimi se sono felice” non è solo il titolo del famoso trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, ma anche l’ultima frontiera delle psico-app messa a punto da alcuni scienziati della “Feinberg School of Medicine della Northwestern University“.
Se di norma per ottenere una diagnosi di depressione sono necessarie diverse sedute di analisi con uno psichiatra, adesso sembra che il cellulare potrebbe smaltire un bel po’ di questo lavoro e tutto questo semplicemente raccogliendo pochi dati e servendosi del GPS.
Secondo una ricerca condotta dalla Northwestern Medicine, infatti, è ora è possibile sapere in base all’uso del cellulare se siamo o meno depressi.
Gli esperti affermano che la quantità di tempo trascorsa al telefonino è direttamente proporzionale alla gravità della depressione e se questo indizio è associato ad altri fattori, allora, il rischio di depressione potrebbe essere alle porte. Importante è, ad esempio, stabilire se si trascorre molto tempo chiusi in casa impegnati in lunghe conversazioni telefoniche.
In base a questi criteri, gli scienziati della Northwestern Medicine si sono serviti del GPS dei cellulari dei soggetti coinvolti nello studio e sono giunti alla conclusione che un individuo che passa la maggior parte della giornata in casa o in pochi altri posti, ha una tendenza alla depressione.
Dal gruppo monitorato di 28 persone (di cui 14 con sintomi depressivi) si è riusciti a individuare con un’accuratezza dell’87% chi soffriva di questa malattia, solo ricercandone i sintomi attraverso l’uso del cellulare.
Uno degli autori dello studio, David Mohr, spiega attraverso le pagine del “Journal of Medical Internet Research” che le persone che parlano al telefono per più di 68 minuti al giorno cercano di distrarsi per non pensare a ciò che le affligge. Al contrario, chi non è depresso usa il cellulare solo per circa 17 minuti giornalieri. In base a queste informazioni, il Dot. Mohr afferma che:
“Possiamo rilevare se una persona ha sintomi depressivi e la gravità di questi sintomi senza porle domande”.
Sempre secondo gli scienziati americani, lo smartphone, in pratica, potrebbe diventare uno strumento oggettivo per misurare la presenza della depressione in un individuo senza una sua analisi più approfondita e tutto questo grazie allo sviluppo di Viola Robot. Lo studio, tuttavia, sembra essere solo all’inizio e al momento gli sviluppatori stanno cercando di perfezionare alcune variabili come ad esempio la qualità degli argomenti discussi al telefono.