Il Senato ha deciso di abolire la pena della reclusione per chi si rende artefice di vilipendio nei confronti del Presidente della Repubblica. Chi si rende colpevole di tale reato verrà punito soltanto con una multa salata.
Palazzo Madama ha approvato la nuova legge con 195 voti favorevoli, 21 contrari e 3 astenuti. Da ora in poi, non ci sarà più il carcere fino a cinque anni per chi offenda l’onorabilità del Capo dello Stato, ma solo una multa, abbastanza salata, compresa tra i 5 e i 20 mila euro. La reclusione fino a 2 anni scatta solo in caso dell’attribuzione di un determinato fatto. Il Presidente della Repubblica può essere così criticato con maggiore libertà e con un minore rischio di poter rischiare un soggiorno presso le patrie galere Dopo il Senato, la discussione proseguirà nella Camera dei Deputati.
Lega e SeL si sono opposti a tale scelta, con alcuni esponenti politici che non hanno nascosto il loro scetticismo di fronte ad una legge che già divide. Secondo loro, la modifica di questa norma risalente al regime fascista non rappresenta una misura sufficiente, in quanto il reato di opinione continua a persistere e non è considerato compatibile con la tutela della libertà di pensiero e di critica politica. Favorevoli alcuni Senatori quali Giuseppe Lumia e Carlo Giovanardi, mentre Maurizio Gasparri di Forza Italia e Lello Ciampolillo del Movimento 5 Stelle hanno votato in modo favorevole, pur auspicando una definitiva abrogazione del reato.