La recente intervista rilasciata a “Domenica Live” da Francesca De André, figlia d’arte così come il padre Cristiano, non poteva passare inosservata. Le sue rivelazioni hanno colpito il pubblico e i telespettatori, ma sopratutto la ex-compagna del cantautore, Alba Parietti. Rivangare il passato non è certo lo sport preferito della soubrette torinese, ma a quanto pare la Parietti non ha potuto fare a meno di esternare il suo punto di vista, pubblicando un lunghissimo messaggio sul suo profilo Facebook.
Le tante amarezze e i momenti difficili vissuti nella sua relazione con Cristiano sono riemersi dalle parole della figlia, che tra le tante cose ha dichiarato di aver accusato profondamente il “disinteresse” dei genitori. Francesca, ancora quindicenne, racconta di aver trascorso un intero anno in orfanotrofio, proprio a causa della loro assenza. Immediato l’intervento della Parietti, che senza se e senza ma esordisce in modo deciso:
“Vedendo l’intervista di Francesca ho provato vergogna e dispiacere“, proseguendo il suo sfogo indirizzato principalmente contro l’ex-compagno Cristiano. “Le cose di cui lei parla le sapevo, i comportamenti di suo padre nei confronti dei figli li ho sempre saputi, ero al corrente di tutto, dai loro disperati racconti da ciò che avevo visto, ne sono stata sempre cosciente, ma anche io ho chiuso un’occhio, e ho pensato stupidamente, che anche lui, povera vittima a sua volta, aveva subito e sofferto e che con me sarebbe stato diverso, come tutte le donne che amano, che compatiscono proteggono il loro aguzzino, ho pensato che con me sarebbe stato un uomo, che lo avrei aiutato a essere consapevole dei suoi tragici errori, da quello che oggi ho visto descrivere“.
Non solo accuse ma anche un piccolo ‘mea culpa’ da parte della Parietti, che ammette:
“Sono stata sua complice nello sdoganarlo, nel coprire, nel giustificare, come sempre hanno fatto tutti, i suoi comportamenti, inaccettabili, che non sono mai cambiati mai migliorati, senza consapevolezza senza dispiacere per il male fatto e pentimento. Ho provato ad affrontarlo, a dirgli la verità su come si comportava. A fargli da coscienza da specchio, da altre ego, a riportarlo alla realtà e sono stata allontanata. Esclusa come un’appestata.Con cattiveria e volontà di mortificarmi. Lui non ha mai chiesto scusa a nessuno per il male che ha sempre fatto a tutti o detto un grazie per l’aiuto ricevuto. Zero rispetto per se e per gli altri. Totalmente concentrato su un progetto autodistruttivo che coinvolgeva chiunque gli stesse vicino. Francesca ha rotto la catena, ha rotto l’incantesimo del silenzio su una storia di cui tutti siamo consapevoli, tutti, di atteggiamenti che nessuno deve più giustificare per compatimento, perché producono altro dolore e altre vittime come di questo silenzio. Si deve rompere la catena e non coprire non giustificare l’orrore che si riproduce a effetto domino. Basta giustificare uomini che offendono, mortificano usano violenza psicologica e fisica su figli, mogli amiche, amici, donne magari deboli. Basta giustificare l’orrore nasconderlo, occultarlo come spazzatura sotto un bel tappeto. Bisogna avere il coraggio di dire la verità di liberarsi di scomodi e comodi fantasmi. Di distruggere il passato e rialaborarlo per potere guardare il presente con orgoglio dignità e distacco dal dolore prima di tutto. Affrontando la verità e smettere di imbiancare sepolcri in nome del ‘buon nome'”.
In chiusura, un pensiero dolce per Francesca, una presa di coscienza forte e sincera, che mette in evidenza quanto in fondo anche Alba si senta responsabile delle difficoltà evidenziate nell’intervista:
“Ti voglio bene piccola Francesca e mi hai commosso. Io sono stata una cattiva ragazza come te, e come te, provocavo e provoco perché sono stata abituata a difendermi a lottare anche contro chi mi doveva proteggere. L’immagine che ne e’ pulita, vera e’ uscita e’ una richiesta di aiuto, di scuse che non sono mai arrivate insieme al bisogno di una presenza da padre adulto che un padre deve alla figlia. Io ricordo la notte in cui sei stata ore ad aspettare che io e tuo padre facessimo pace al telefono, e tu 4 ore ad aspettare, per il bene nostro che bene non e’ stato. Non ti fare intimorire fatti chiedere scusa da tutti. Te lo devono. Ti abbraccio fortissimo Alba“.
Insomma, una lunghissima lettera-pensiero pubblicata sui social network su espressa volontà dell’autrice, che si ritiene pienamente soddisfatta di esser riuscita a parlare in modo diretto e esauriente di una situazione così delicata. Certo, la scelta di uscire allo scoperto e consentire a chiunque di entrare nella sfera personale dei protagonisti può sembrare discutibile,fatto sta che il post ha ricevuto centinaia di commenti e, probabilmente, ha lasciato il segno in altrettanti.