La Turchia potrebbe invadere il Nord della Siria, dopo che Donald Trump in un tweet ha annunciato la volontà di ritirare i 1.000 soldati statunitensi impegnati da anni al fianco dei curdi per la lotta contro il Califfato islamico (Isis). L’Unione europea si dice contraria a qualsiasi escalation di violenza nell’area, ricordando che l’unica soluzione sia una transizione politica, come evidenziato nel comunicato di Ginevra datato all’anno 2014. A essere in pericolo è la popolazione curda. Alcuni media della Siria parlano di primi raid aerei condotti dalle forze turche contro obiettivi curdi.
Il tweet di Donald Trump
Nel suo tweet, il Presidente degli Stati Uniti d’America ha sottolineato come sia arrivato il momento del ritorno a casa dei soldati statunitensi, definendo i combattimenti nell’area oggi interessata dalle possibili mire espansionistiche di Erdogan come ‘ridicole guerre senza fine’. In un tweet successivo, Donald Trump ha chiarito che se la Turchia dovesse rendersi protagonista di un’azione che vada al di là del buon senso, sarà il primo ad annientare l’economia turca, sottolineando come l’abbia già fatto in passato. Infine, Trump si è preso i meriti per l’annientamento totale del Califfato in Siria, spiegando che adesso dovranno essere Russia, Iraq, Iran, Siria, Turchia ed Europa a decidere cosa fare.
La posizione di Bruxelles
Una portavoce della Commissione europea ha chiarito che la posizione dell’Unione europea rimane quella già espressa dalla convenzione di Ginevra del 2014. Al momento, Bruxelles sta avendo contatti con ambedue le parti, rivelando dunque i contatti in corso anche con il Presidente turco Erdogan. Quest’ultimo ha avuto nelle ultime ore una conversazione telefonica con il Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump.