La Turchia ha ripreso i raid aerei contro le milizie curdo-siriane nel nord-est della Siria. La Difesa di Ankara ha affermato di aver colpito 181 postazioni. Nei raid di questa mattina, invece, sarebbero stati uccisi tre terroristi. L’esercito combattente curdo afferma invece di avere abbattuto cinque soldati turchi. Condanne unanime sono arrivate dall’Unione europea e dall’Onu, oltre che dall’Arabia Saudita e dall’Egitto. In disaccordo con la scelta di passare all’azione da parte del Presidente turco Erdogan anche da Vladimir Putin e Hassan Rohani (Iran).
Il Senato USA punta a imporre sanzioni economiche alla Turchia
La prima risposta degli Stati Uniti all’offensiva turca nel territorio del nord-est della Siria è affidata a un’iniziativa bipartisan in Senato portata avanti da Chris Van Hollen e Lindsey Graham. L’obiettivo è imporre sanzioni economiche alla Turchia. Previsto anche il congelamento dei beni del Presidente Erdogan e di alcune delle più importanti cariche dell’attuale governo di Ankara. Intanto, Donald Trump ha ricordato che i curdi non aiutarono l’esercito degli Stati Uniti in occasione dello sbarco in Normandia e che stanno combattendo per la loro terra, senza però confermare che sia questo il motivo per cui ha espresso di recente la volontà di ritirare le truppe statunitensi dal Paese siriano.
La condanna di Onu e Ue
In data odierna dovrebbe tenersi un Consiglio di sicurezza dell’Onu urgente, dopo l’escalation militare di Ankara contro la Siria. Antonio Guterres, attuale segretario delle Nazioni Unite, si è detto preoccupato per quanto sta avvenendo in Medio Oriente. Parole di condanna sono provenute anche dall’ex Presidente della Commissione europea Juncker, il quale ha invitato Erdogan a interrompere l’offensiva militare.