Una nuova inchiesta sulla popolazione degli Stati Uniti d’America ha scioccato l’opinione pubblica per via dei dati allarmanti sulla povertà che riguardano sopratutto i bambini. La classe di emarginati all’interno di tale società, è risaputo, è abbastanza ampia; ma di certo nessuno immaginava che addirittura un bambino su trenta in America fosse senza fissa dimora.
Si tratta appunto di una rivelazione importante, che offre dati sconcertanti per un Paese così ricco. La crisi economica e le scelte politiche degli ultimi anni sembrano, infatti, aver allargato ancor di più il divario tra ricchi e poveri, portando così alla nascita di una classe sociale di super ricchi accanto invece ad una consistente parte della Società che non possiede nemmeno un tetto e quindi un luogo in cui vivere e rifugiarsi.
I dati su questo esercito di minori che sarebbe senza una casa, sono stati forniti dal “National Center on Family Homelessness” Quest’ultimo infatti, dopo aver compiuto una ricerca sulla popolazione americana, ha scoperto quindi come dal 2013 il numero di bambini che non vivono in una calda dimora sono aumentati ancora di più. Risulta infatti che la povertà nelle fasce di età così basse sarebbe aumentata di circa l’8% in un solo anno. Inoltre ci si aspetta che tali numeri continuino a crescere ancora nel corso del 2014.
Le motivazioni di tali dati sono sicuramente molteplici. In linea generale sono da ricondurre alla mancanza di lavoro o alle pessime condizioni salariali, che non permettono quindi ad una famiglia di riuscire a pagare l’affitto e far fronte a tutte le spese che un’abitazione comporta. Inoltre un numero crescente di bambini homeless si ha anche per via delle fughe degli stessi da situazioni familiari disagiate o per via di violenze e maltrattamenti domestici.
Le presenze nei rifugi per senzatetto stanno aumentando sempre di più ed in misure differenti a seconda dello Stato preso in esame. Mentre infatti New York vede un aumento delle famiglie che vivono all’aperto o nei rifugi, stati come l’Alabama e il Mississippi presentano però percentuali ancor più preoccupanti. Per non parlare poi della California, ovvero lo stato con il tasso di povertà infantile più alta. Nella terra infatti dell’enorme sviluppo tecnologico e dell’industria Hollywoodiana gli affitti crescono sempre di più, di conseguenza aumentano drasticamente anche le famiglie che non riescono più a far fronte alle spese.
L’America sta prendendo coscienza di tali problematiche, ma per il momento i soli aiuti per senzatetto si sono rivolti prettamente ai veterani di guerra. Pertanto Carmela DeCandia, direttrice del National Center on Family Homelessness spera in una modifica delle priorità del Governo federale, in modo da non far pagare tale situazione di difficoltà economiche principalmente ai bambini. Se non si agisce infatti tali bambini non potranno studiare e avere rapporti sociali con i loro coetanei, per non parlare poi della sofferenza dei genitori che non potranno assicurare ai loro figli neanche quel minimo che serva per condurre una vita normale.
Per tali motivazioni e tantissime altre il National Center on Family Homelessness auspica una rapida risoluzione di tali problematiche, magari lavorando sulla questione del salario minimo o dell’assistenza a madri e bambini che sono senza un tetto a causa di violenze domestiche.