L’annuncio riguarda il cattivo stato di salute del nostro pianeta: il 19 Agosto è stato il giorno del “Earth Overshoot Day” che indica l’esaurimento per il 2014 delle energie rinnovabili della Terra.
L’impronta ecologica annuale, ovvero le risorse che servono a soddisfare la richiesta di risorse naturali ha superato il limite, al punto da esaurirle compromettendo la biocapacità del Pianeta stesso.
La biocapacità consiste appunto nella capacità della Terra di produrre sempre risorse nuove e assorbire o riutilizzare i rifiuti.
In altre parole il Pianeta ha terminato le risorse che la natura gli ha messo a disposizione per l’anno 2014, consumate dall’aumento considerevole della popolazione mondiale, da un’economia che si è sviluppata in modo veloce e tentacolare, dallo sfruttamento intensivo delle fonti di energia non rinnovabili, dal riscaldamento globale a causa dell’effetto serra che danneggia lo strato di ozono terrestre, dall’inquinamento.
La notizia è arrivata dal Global Footprint Network (GFN) un’organizzazione indipendente da sempre impegnata nella difesa e nella tutela dell’ambiente e che promuove la sostenibilità dell’habitat naturale. Ma come si è arrivati a decretare una data cosi precisa sull’argomento?
Si sono riuniti più di 40 studiosi di diversi paesi e in base ad alcune variabili, secondo una formula per cui bisogna dividere la world biocapacity cioè la capacità che la Terra ha di risorse, moltiplicata per l’impronta ecologica, che consiste nell’ammontare delle risorse che sono state utilizzate dall’umanità intera e moltiplicando il risultato per i giorni dell’anno (365).
Quello che colpisce è che, confrontando gli anni passati e le date in cui era stato fissato l’“Earth Overshoot Day“, si nota che nel 1987 cadeva il 19 Dicembre, ma con il passare del tempo la situazione è precipitata, con il cosiddetto “giorno del non ritorno” che si è sempre più spostato in avanti nel calendario.
Sulla base di queste stime è evidente che esiste un consumo eccessivo del patrimonio ambientale a cui non si da il tempo sufficiente per rigenerarsi e far fronte al fabbisogno mondiale, senza contare che 2 miliardi di persone sono in carenza cronica di acqua, cibo, materie prime.
Le stime quindi prevedono che nel 2050 avremo bisogno di 2 Pianeti per sopperire alle richieste di una popolazione in costante aumento.
In cima ai paesi con un impatto ambientale devastante c’è la Cina con più di un miliardo e 340 milioni di abitanti, che usa in modo sconsiderato le risorse naturali, immettendo nell’atmosfera più del 30% dei gas serra dell’intero globo e il 75% di anidride carbonica con i problemi d’inquinamento dell’aria, che spesso si trova ad affrontare (Fonte: The Economist).
Tuttavia lo sfruttamento delle risorse ambientali e l’inquinamento riguarda tutti i paesi industrializzati che non hanno mai seriamente programmato uno sviluppo sostenibile supportato da apposite regolamentazioni che guardino anche al futuro.
C’è chi tra gli uomini più facoltosi al mondo sta programmando per il 2024 di lasciare al Terra ormai verso l’esaurimento, alla volta di Marte dove si prevede saranno 100 mila le persone pronte a partire per colonizzare il pianeta rosso e “preservare l’umanità dall’estinzione“.
Il debito ecologico determina quindi anche costi umani in termini di progressiva scarsità di cibo, immissione di CO2, impoverimento del suolo, ricerca di fonti di energia alternativa ad altissimo prezzo.