A partire dal 1° di Luglio anche nello Stato del Colorado viene abrogata la pena di morte, un disegno di legge democratico che verrà firmato dal governatore Jared Polis. Il Colorado si aggiunge agli altri 21 Stati americano che dal 2004 stanno eliminando la pena capitale.
Il percorso è stato complesso: dopo sei tentativi di disegni di legge abrogativa andati in fumo, la maggioranza democratica ha permesso il traguardo di 38 voti a 27 in Parlamento, contro la minoranza repubblicana a sfavore.
Nonostante la legge non debba influire su tre detenuti già condannati a morte, il governatore Jared Polis ha dichiarato di voler concedere la grazia per buona condotta. Tra i killer citiamo Chuck E. Cheese, autore di 4 omicidi, Robbie Ray e Mario Owens, condannati entrambi per sparatorie.
L’ultimo caso di esecuzione capitale in Colorado risale al 1997, con Gary Lee Davis, mandato a morte con iniezione letale per aver stuprato e ucciso la vicina di casa.
Solo nel 2019 si sono verificate in tutti gli USA ben 22 condanne a morte, concentrate prevalentemente nella parte sud più conservatrice e repubblicana. Tra gli Stati in cui l’esecuzione capitale è ancora valida si possono citare il Texas (9 casi negli ultimi anni), l’Ohio, l’Utah e il Wyoming.
L’abrogazione in Colorado non è stata affatto semplice e ha comportato un lungo dibattito di 11 ore alla Camera, in cui sono state sollevate diverse tematiche in base a razzismo e religione.
La parte repubblicana, fortemente contraria, ha proposto di sottoporre gli elettori ad un Referendum: negli USA la pena di morte è vista dai conservatori come un esempio sociale che può aiutare a limitare e arginare gli omicidi, mentre i democratici puntano piuttosto sulla riabilitazione dell’individuo all’interno della società.