Un’operazione contro la pedopornografia che ha portato grandi risultati; gli arresti sono molti così come i paesi coinvolti. Più di un centinaio tra smartphone e computer sequestrati, ma il numero che dà maggior soddisfazione a chi ha condotto le indagini è sicuramente quello delle persone che sono state arrestate con il reato di immissione su web di video a sfondo pedopornografico: la cifra si aggira intorno a sessanta persone coinvolte e finite in carcere.
I paesi coinvolti nelle indagini sono: Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Spagna, Stati Uniti, Guatemala, Messico, Paraguay, Uruguay e Venezuela. Alcuni dei video erano presenti anche sui social network e proprio da questi sono partite le prime ricerche. I video venivano condivisi nel web da pedofili che sono stati dapprima segnalati, poi seguiti grazie al web ed in ultimo sono partiti sequestri dei loro mezzi utilizzati per vedere e scaricare materiale pedopornografico e la loro carcerazione.
Questa operazione è stata denominata Operazione Senza Frontiere e dopo mesi di attente ricerche è finalmente partito il blitz internazionale che ha visto la collaborazione delle forze dell’ordine di tutti i paesi coinvolti.