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Sempre più una Babele di nazionalità la nostra serie A. Anche quest'anno il dato parla di un aumento negli acquisti di giocatori non nostrani, con il risultato di un conseguente impiego sempre minore di giocatori italiani.

Serie A che continua a riservare sorprese, e sottolinea, caso mai ce ne fosse bisogno, l’imprevedibilità del calcio nostrano. Le gerarchie all’interno del nostro campionato sembrano ribaltate e la testa della classifica risulta detenuta da squadre con ambizioni limitate (Sassuolo, Chievo, Palermo e Torino, anche se i Granata raprpesentano una sorpresa fino ad un certo punto), unitamente all’unica big capace di due vittorie consecutive (l’Inter), in coda spicca sicuramente il nome della Juventus, che è l’unica "grande" a non aver ottenuto neppure un punto in questo inizio di torneo.

Tanti già i verdetti già emessi, ma l'ultima giornata prevedeva uno scontro diretto per sancire l'ultima rappresentante italiana in Champions. A spuntarla, al termine di una gara che non ha risparmiato le emozioni, la Lazio che viola il San Paolo, dopo aver dominato il primo tempo e rischiato il tracollo all'inizio del secondo. Sorpresa anche in classifica marcatori con icardi che aggancia Toni a 22. Retrocedono Cesena, disastroso a Torino, e Cagliari e Parma, che lasciano la massima serie con ben altro spirito rispetto a quello (non) esibito dai Romagnoli.

A 180 minuti dal termine da scrivere ancora i verdetti in zona Champions ed Europa League. Archiviata, invece, la vicenda retrocessioni, con il Cagliari che si aggiunge a Parma e Cesena, da tempo già in serie B.