Siamo alla fine della seconda guerra mondiale e migliaia di donne vengono rapite dai soldati dell'Imperatore Hiroito e chiuse in case di tolleranza di stato. Oggi il Giappone si scusa.
Settant'anni fa l'ennesimo capitolo, uno dei più cruenti, della follia umana e della sua assurda capacità di autodistruzione. Nel Giappone che celebra l'ecatombe, tanta la voglia di non dimenticare.