L’assessorato al welfare di Bologna ha deciso di introdurre una tassa pari ad un euro a notte per i clochard che utilizzano i dormitori pubblici della città.
L’introduzione della tassa è stata duramente contestata dai clochard e dalle associazioni che li difendono come “Piazza Grande”, Onlus fondata nel 1993 con lo scopo di assistere i senza fissa dimora. L’attivista di Piazza Grande, Simone Cipria, ha bollato la tassa come ingiusta e pesante da sostenere per chi non possiede nulla.
Dopo le proteste, l’assessore al welfare ha precisato che il pagamento di un euro, importo puramente simbolico, verrà richiesto esclusivamente a chi può permettersi di versarlo, perchè ad esempio percepisce una pensione, e l’introduzione della tassa è finalizzata a responsabilizzare chi fruisce del servizio, chiamato a contribuire direttamente per il miglioramento della struttura.
L’associazione ribatte, osservando che sarebbe preferibile coinvolgere gli ospiti in altri modi e ascoltare le esigenze dei senzatetto, chiedendo loro un parere preventivo. Il pagamento della tassa potrebbe essere copiato in altre città, con modalità del tutto sfavorevoli nei confronti degli homeless.
Non è semplice stimare il numero degli homeless a Bologna, tanto meno in Italia, in quanto al numero di senzatetto che usufruiscono dei dormitori pubblici devono essere aggiunti tutti coloro che, per vergogna o altri motivi, preferiscono dormire per strada o in luoghi pubblici come le stazioni.