Da sempre c’è chi è pronto a giurare sull’esistenza di potentati economico-religioso-affaristici che reggono occultamente le sorti del nostro pianeta, pilotando di fatto tutti i principali avvenimenti. Anni addietro, ad esempio, aveva preso piede una teoria del complotto che ipotizzava l’esistenza di una congiura ebraica ordita da banchieri ed uomini d’affari giudaici che avrebbero alterato la storia dell’uomo moderno per trarne un enorme vantaggio economico. Tale complotto avrebbe potuto contare sulla connivenza dei poteri massonici, divenendo di fatto una trama giudaico-massonica.
Se i più distratti possono pensare che si tratti di un filone di pensiero minoritario ed assai poco diffuso, si tenga presente che l’apice di tale teoria è rappresentata dall’ipotesi secondo la quale l’attentato alle Twin Towers dell’11 settembre 2001 sarebbe stato ordito da poteri economici e politici vicini ad Israele ed agli Stati Uniti. A supporto di tale ipotesi fu comunicata la falsa notizia che parlava di 4.000 ebrei, dipendenti del Pentagono e lavoratori occupati presso le Torri Gemelle, che in quel giorno non si recarono al lavoro in quanto informati preventivamente dell’attentato dai servizi segreti israeliani.
Come noto questa ipotesi ha goduto di ampia risonanza sui media, nonché un notevole credito tra i “complottisti” di tutto il mondo.
Il succo di questa congettura è che nel mondo vi siano lobby e potentati composti da persone ricchissime ed altrettanto potenti che, al di sopra dei governi e degli stati nazionali, controllano la ricchezza modificando e guidando all’occorrenza gli eventi storici.
Questa cerchia ristretta di persone, considerate alla stregua di veri e propri titani o giganti della finanza e del potere, sarebbe per la gran parte costituita da banchieri ed industriali che si riunirebbero talvolta in esclusive location per decidere i destini del pianeta.
Questi uomini super potenti potrebbero contare sull’assoluta fedeltà del mondo politico mondiale, che pur di sopravvivere renderebbe loro conto delle principali scelte in materia economica e strategica.
Tornando al nostro attuale Premier Mario Monti, ecco che molte delle persone che danno credito alla teoria del complotto ritengono che sia il perfetto esempio di uomo potente in mano agli ancor più potenti Titani, che si servirebbero di lui per raggiungere i propri biechi fini tendenti a consolidare la propria ricchezza.
La politica perseguita dal professore e dal suo governo sarebbe pertanto finalizzata ad assecondare gli interessi dei suoi occulti “padroni” e non già quella dei cittadini italiani.
Ma Mario Monti non sarebbe il solo ad avere tale ruolo, bensì quasi tutti gli uomini politici del nostro paese risponderebbero agli ordini di coloro che tirano i fili del vero potere.
Intendiamoci, non che queste cose non siano mai accadute o che comunque gli uomini politici non debbano rendere spesso conto a questo o quel “finanziatore”. Di simili vicende la storia recente, anche quella italiana, è tristemente colma di testimonianze, ma i più fervidi propugnatori di tale complotto tendono addirittura a mitizzare simili dinamiche, giungendo a spiegare tutto ciò che accade nella nostra società come una conseguenza di tale teoria.
Per fortuna (o purtroppo?) invece, a volte le cose sono assai più semplici di quanto si possa pensare, e paventare ad ogni piè sospinto l’esistenza di un inviolabile “ordine superiore” può divenire un elegante ed arguto stratagemma per deresponsabilizzarsi.