Cinema

Terminator Genisys: Torna Terminator, Schwarzenegger e azione ci sono , l’atmosfera un po’ meno. Recensione e trailer

Esce oggi, 9 Luglio, Terminator Genisys, il reboot del famosissimo film Terminator, che ha contribuito non poco alla fama di Arnold Schwarzenegger.

Con questo nuovo film, il regista Alan Taylor ha voluto riscrivere i primi due capitoli della saga. Infatti, la scelta è stata quella di fondere in un’unica pellicola i principali avvenimenti, cercando di aumentare il livello adrenalinico già elevato degli originali. Questa riscrittura permette anche a chi non ha mai visto i precedenti capitoli della saga anni 80′ di comprendere quanto accade sullo schermo, anche in virtù dell’assenza di qualsiasi “aggancio”.
Ad ogni modo, i fan della serie potranno trovare all’interno della nuova pellicola moltissimi riferimenti visivi e alcune piccole citazioni. Il mondo di Terminator è stato reso più moderno, come risulta evidente già dalla scelta di modificare il nome di Skynet, che viene sostituito dal Genisys.

L’inizio del film mostra quanto era stato solamente raccontato dai protagonisti nei precedenti episodi, ma che mai era stato mostrato, ossia il momento nel quale le macchine fanno viaggiare nel passato il T-800 originale (interpretato da un giovane Schwarznegger). Inoltre, gli spettatori potranno assistere all’invio di Kyle Reese, che ha il compito di proteggere la famosa Sarah Connor. Ma sarà l’arrivo nel famigerato anno 1984 a far capire, a chi ha deciso di recarsi al cinema, che le cose sono narrate ben diversamente da quanto presentato in passato. Infatti, la scena originale che vedeva il T-800 chiedere ad un gruppo di punk dei vestiti termina con l’arrivo di un altro T-800, decisamente più invecchiato (che vede nei suoi panni lo Schwarznegger dei nostri tempi).
Apprezzabile è il fatto che il regista abbia voluto replicare le due sequenze di arrivo del cyborg e dell’uomo, ma buona è stata anche l’idea di fare ricorso ad una fotografia apparsa identica a quella utilizzata da Cameron per le scene girate all’interno della centrale di polizia. Sono molte le scelte stilistiche che permettono al pubblico di sentirsi, per un paio d’ore, immerso in un’atmosfera di altri tempi, anche se nella trasposizione attuale appare evidente, a chi si era invaghito della vicenda qualche decennio fa, come sia cambiato il tono della narrazione, con l’asettica inumanità del protagonista di un tempo ora solo uno sbiadito ricordo. Il fatto di assistere a diversi viaggi nel tempo e a numerosi flashback consente di vedere agire sullo schermo “diversi Schwarznegger” che si differenziano per l’età. In particolare, sorprende la resa della versione digitale del giovane Schwarznegger.

Rispetto al primo capitolo di Cameron, che vedeva agire il cyborg come una vera e propria macchina della morte, con un secondo capitolo in cui lo stesso cyborg aiutava la protagonista a combattere contro un avversario più cattivo, Terminator Genisys preferisce presentare l’avventura in modo più classico. Il cyborg appare, infatti, desolatamente più umano, quasi simpatico; non mancano, proprio in virtù di tali caratteristiche, alcuni momenti che possono essere definiti come umoristici. Sono presenti anche scene sentimentali, che potrebbero far storcere il naso a qualche fan intransigente. Questo non significa che il film sia necessariamente poco apprezzabile, (anche se un altra cosa rispetto alla versione madre)  in quanto il regista è stato bravo a garantire un buon ritmo per tutta la durata della pellicola, presentando scene “action” che riescono a far trattenere il fiato.
Anche alcuni momenti spassosi riescono a rompere in modo ottimale la tensione creata dalla vicenda. Il film, inoltre, lascia una porta aperta per un possibile seguito non ancora confermato.

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