Un violento terremoto ha colpito la Papua Nuova Guinea quando in Italia era l’1.48 del mattino. Nella nazione del continente oceanico, invece, erano le 9.48 quando i sismografi hanno registrato l’attività sismica, nell’ordine di 7,6 gradi sulla scala Richter.
L’epicentro è stato localizzato in mare, al largo delle coste dello stato, tra la Nuova Irlanda e la Nuova Britannia Est ed è stato percepito indistintamente da tutti gli abitanti che, spaventati, hanno cercato riparo.
Le notizie giunte fino a questo momento fanno escludere che possano essersi verificati danni a persone o a cose, ma le informazioni che giungono sono frammentarie e poco attendibili, soprattutto per la concitazione del momento e per la nuova allerta che è scattata subito dopo la fine delle scosse più intense.
Le autorità, infatti, temono che un terremoto di così forte intensità possa provocare più danni con gli effetti collaterali, causando onde tsunami che potrebbero abbattersi su tutto lo stato della Papuasia e nel resto del Pacifico.
L’allerta è scattata a poche ore dalla registrazione della scossa e, stando a quanto riferiscono gli esperti, le onde potrebbero essere alte da 1 a 3 metri sopra il livello del mare. Questo è dovuto al fatto che l’ipocentro del terremoto è stato localizzato a 19.5 km di profondità, esattamente a 54 km a sud di Kokopo, città principale della Nuova Britannia. Un’intensità simile che si sviluppa in queste condizioni ha elevatissime possibilità di creare tsunami violenti.
Il maremoto che colpì il Giappone venne scatenato da una scossa di terremoto di magnitudo 9 che si sviluppò a ben 30 km di profondità: gli esperti escludono che stavolta possa verificarsi un fenomeno tanto violento e distruttivo, perché in quel caso l’onda più alta raggiunse i 40 metri di altezza sul livello del mare, ma sono stati attivati tutti i dispositivi di sicurezza idonei a proteggere gli abitanti della Papua Nuova Guinea e, in alcuni Stati dell’Australia (da cui la Papuasia dista poco più di 100 km), sono stati innalzati i livelli di allerta per il possibile avvicinamento dello tsunami.
