Tragedia del Parco del Pollino, ritrovati gli ultimi dispersi: intanto la Procura apre un fascicolo
Ritrovati anche gli ultimi tre dispersi
In una vicenda che, dopo i fatti di Genova, sta sconvolgendo l’Italia e ha richiamato l’attenzione anche delle principali cariche dello Stato, arrivano buone notizie da parte dei soccorritori: a seguito della piena del torrente Raganello, nel Parco del Pollino (Calabria), che ha travolto e ucciso dieci escursionisti, sono stati ritrovati vivi i tre ragazzi pugliesi che risultavano ancora tra i dispersi.
Al momento dunque il drammatico bilancio finale parla di dieci morti e undici feriti, alcuni dei quali gravi ma stando a quanto si apprende nessuno in pericolo di vita. Tuttavia, per quasi un giorno si sono rincorse voci contrastanti su quante potessero essere le persone coinvolte dall’incidente, dal momento che nel parco non esiste nessuna regola d’accesso e nemmeno un “censimento” di coloro che vi si avventurano per praticare rafting e sport simili.
Le ipotesi di reato della Procura
Le ricerche inoltre sono state rese ancora più difficoltose dal fatto che, a causa della piena del Raganello, la Protezione Civile ha dovuto cercare alcuni corpi anche a otto chilometri di distanza dal Ponte del Diavolo, dove è avvenuta la tragedia. Ad ogni modo, in attesa di capire se il numero di persone coinvolte (44 secondo il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa) venga confermato, la Procura di Castrovillari ha aperto una inchiesta a carico di ignoti: il fascicolo al momento parla di reati quali omicidio colposo, lesioni, inondazione e omissione di atti d’ufficio, dato che l’ipotesi dei pm è che vi siano delle responsabilità in merito alla presenza degli escursionisti in una area a rischio e senza che vi fosse un controllo e delle adeguate segnalazioni del pericolo. Dal canto suo, Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, ha ricordato però che nella zona era stata segnalata una “allerta gialla”, sottintendendo che la piena del Raganello era una eventualità tutt’altro che remota.