Sono stati trovati da un lavoratore portuale che si era recato presso lo yacht dell’imprenditore per chiedere se intendevano fermarsi un’altra notte in quello che era un posto riservato agli attracchi saltuari, nel porto di Roses. Stefano Bertona, imprenditore di 45 anni di origini torinesi, ma residente a Genova, dove abitava anche Leyla Sultangareewa, ragazza russa di 28 anni, avevano raggiunto il porto nella serata di sabato e, dopo essere rimasti a cena in un ristorante, avevano fatto ritorno sullo yacht. Da allora, nessuno li aveva più visti.
Entrambi i cadaveri sono stati portati all’Istituto di Medicina Legale di Girona, per accertare la causa dei due decessi, anche se a una prima analisi sembra possa trattarsi di avvelenamento da monossido di carbonio, almeno ciò è quanto afferma il giornale locale Diari de Girona: un guasto al motore, di cui i due potrebbero non essersi accorti avrebbe portato al decesso in poco tempo.
Ciò che sorprende è che un simile incidente possa capitare a una persona, Bertona, abituato a navigare e amante da sempre dei viaggi in mare, tanto che anche la sua attività vi aveva a che fare; egli era infatti nell’ambito del brokeraggio nautico e si occupava di organizzare i più svariati viaggi ed eventi su imbarcazioni di lusso.
Impazzano in queste ore le ipotesi più varie, dall’abuso di alcool e droghe, fino al rinvenimento, all’interno dell’imbarcazione, di un vasto numero di giocattoli sessuali. Quanto queste informazioni, vere o false che siano, possano essere di interesse pubblico è difficile da capire; comprensibile invece che, al cospetto di una coppia così eterogenea, la mente possa facilmente vagare alla ricerca di qualche scandalo.