Proseguono da parte della autorità egiziane ed italiane le indagini sull’uccisione del ricercatore italiano Giulio Regeni. Il suo computer, che si temeva potesse essere sparito, era invece in mano alle autorità italiane e da ieri è stato consegnato al pm per essere analizzato.
Secondo la famiglia del ragazzo, il pc era l’unico supporto informatico che possedeva, ad eccezione del cellulare, che però non è stato ritrovato, così come il suo portafogli. Si è inoltre appreso che il corpo del ragazzo presentava numerosi tagli, anche sotto la pianta dei piedi, che potrebbero essere stati provocati da un punteruolo. Oltre a questo sono state trovate molte fratture ossee, entrambe le orecchie mozzate e unghie della mano e del piede strappate.
Le autorità egiziane hanno ribadito che Giulio Regeni non era mai stato arrestato come spia e che la sua morte è dovuta ad un atto criminale, sul quale si sta ancora indagando. Da parte del Governo italiano, per bocca del ministro Gentiloni è stato dichiarato
“Non ci accontentiamo di verità presunte”.
Il pm di Roma ha voluto ascoltare anche i genitori del ragazzo per cercare di far luce sugli ultimi giorni in Egitto. Secondo il capo della procura di Giza, Ahmed Nagy, l’ultimo contatto conosciuto è stato un italiano, Gennaro Gervasio, ma gli accertamenti sul traffico telefonico continuano da parte della compagnia telefonica. A Montecitorio, Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri, ha risposto ad una “interrogazione” dichiarando senza alcun fondamento l’ipotesi che il ragazzo fosse un informatore dei servizi segreti italiani. Della Vedova ha anche aggiunto che le indagini sono attualmente in una fase preliminare e l’Egitto, almeno dal punto di vista formale, ha assicurato una buona collaborazione.
I funerali del ragazzo si terranno nella sua città, Fiumicello, nella giornata di venerdì, e saranno presenti molti ricercatori ed accademici di varie nazionalità, che giungeranno in Italia dall’Egitto. Gli inquirenti italiani stanno indagando anche sulle attività svolte negli ultimi mesi in Egitto da Giulio Regeni tra le quali anche un incontro con rappresentanti sindacali indipendenti, avvenuto lo scorso dicembre.