Il fatto è accaduto nella centrale nucleare di Zaporozhye, nella zona sudorientale dell’Ucraina, tra la Crimea e le province filo-russe; la città conta circa 80 mila abitanti e si trova sulle sponde del fiume Dnepr.
La centrale nucleare è la più grande d’Europa e la quinta più grande del Mondo; produce un quinto dell’elettricità totale dell’Ucraina con i suoi sei reattori di fabbricazione sovietica.
Da fonti di agenzia si apprende che il problema avrebbe interessato il reattore numero 3, ma che le struttura sarà di nuovo pienamente funzionante entro pochi giorni.
L’evento sta causando problemi nell’approvvigionamento di energia in tutta l’Ucraina che deve già far fronte alla questione spinosa del gas russo. Infatti, la contesa di questa fondamentale fonte di energia sta infiammando il dibattito politico internazionale in questo periodo.
La notizia è stata resa nota dal Primo Ministro ucraino, Arsenij Jacenjuk, che ha ammesso l’accaduto ma ha rassicurato tutti sulla sicurezza dell’impianto.
A riguardo, ci sono anche le dichiarazioni del Ministro dell’Energia, Volodymyr Demchishin, il quale ha confermato l’assenza di danni alla centrale nucleare e che la stessa ritornerà a funzionare regolarmente dal 5 Dicembre.
L’Istituto sulla Sicurezza Nucleare francese (ISRN) ha confermato che, nella zona, non è stata rilevata radioattività otre la norma ma le analisi stanno proseguendo ancora in queste ore per monitorare attentamente l’evolversi della situazione.
Dopo la catastrofe di Chernobyl nel 1986, le Convenzioni internazionali hanno stabilito che i casi di incidenti nucleari debbano essere immediatamente comunicati all’Agenzia per l’Energia Atomica (AIEA). Intanto, quest’ultima, da Vienna, attende i dettagli dell’incidente prima di rilasciare dichiarazioni ufficiali.
