Nella battaglia che vede contrapposti gli accaniti sostenitori del caffè contro chi lo condanna, spesso la scienza è venuta in soccorso di una delle due parti. Questa volta l’Institute for Scientific Information on Coffee, un’organizzazione no profit che conduce studi sugli effetti del caffè sulla salute, ha dato ragione ai primi, svelando un importante beneficio della bevanda: quello di prevenire la demenza degenerativa primaria di tipo Alzheimer (meglio conosciuta come Alzheimer).
Questo è quanto emerge da un report di Alzheimer Europe, che contiene le ricerche dell’organizzazione sopra citata. Per ridurre fino al 20% le probabilità di ammalarsi della diffusa malattia senile, basterebbero dalle tre alle cinque tazzine di caffè al giorno. Una dose abbastanza consistente. Ma com’è possibile che il caffè prevenga l’Alzheimer? A rendere possibile ciò sarebbero la caffeina e i polifenoli. I polifenoli operano affinché i neuroni non si deteriorino o infiammino; la caffeina, invece, evita che si formino le placche amiloidi, ovvero quelle placche che nella terza età opprimono i neuroni causando la demenza degenerativa primaria.
Anche durante il congresso di Alzheimer Europe del 2014 Arfram Ikram, un neuroepidemiologo dell’Erasmus Medical Centre di Rotterdam, ha dimostrato come bere dalle tre alle cinque tazze al giorno di caffè in maniera regolare nel corso della vita incida sul rischio di contrarre l’Alzheimer. Questo è emerso anche da una serie di studi epidemiologici.
Ma è solo il caffè a prevenire questa dannosa malattia? I risultati di queste ricerche dicono di no. Anche gli ingredienti della nostra dieta mediterranea giocano il loro ruolo nella prevenzione della demenza degenerativa. Vino rosso, olio d’oliva, verdure fresche, pesce e un regolare consumo di frutta, associati a una condotta di vita sana, aiutano a prevenire l’Alzheimer (come tante altre malattie, naturalmente).
[…] L’Alzheimer è una malattia degenerativa molto diffusa, che, purtroppo, colpisce milioni di persone in tutto il Mondo. È una malattia che va a colpire il cervello e che inesorabilmente condiziona fattori quali la memoria e le altre capacità cognitive, rendendo impossibile al soggetto affetto il proseguimento di una vita normale. […]
[…] L’Alzheimer è una malattia che colpisce, in tutto il Mondo, un numero enorme di persone, stimato in 26 milioni. Si tratta di una patologia neurodegenerativa che si verifica soprattutto a partire dai 65 anni di età, seppure siano stati osservati diversi casi precoci. […]