“Un vento senza nome”, questo il titolo dell’album in uscita il prossimo 12 febbraio, è il risultato di una serie di mutamenti. Nuovo il manager (Francesco Barbaro), nuovo il produttore (Saverio Lanza), nuova la casa discografica (Sony).
Ma nuova soprattutto lei, con un nuovo modo di affrontare la vita.
Una Irene meno arrabbiata, più consapevole di sé.
“Ho rivisto le mie priorità, – spiega – ho deciso di dedicare più tempo agli altri e di voler più bene anche a me stessa”.
Irene racconta di aver lasciato spazio al silenzio quand’era tempo, e di essere tornata alla musica per il piacere di farlo. Di essersi permessa di vuotare la mente e di lasciarsi ispirare dagli stimoli che spontaneamente la vita le dava. Così ha potuto accorgersi di avere qualcosa da dire in prima persona e si è lanciata nella nuova avventura.
Non teme di spiazzare i suoi fan: per lei conta essere autentica, e spera di essere apprezzata per questo. E in fin dei conti -afferma- non c’è una vera frattura col passato.
Di sicuro il suo pubblico troverà una Irene meno ribelle e più matura, meno rockettara e più aperta a nuove dimensioni musicali. Anche più attenta ai sentimenti.
Lo si scopre subito a cominciare dal brano che apre la raccolta, “A memoria”, elegante pezzo scritto per lei da Cristina Donà e intensamente interpretato.
Per culminare nella suggestiva ballata da cui prende il titolo l’intero album, che inizia con solo pianoforte e voce: formula inconsueta per la Grandi che conosciamo. Ed è questo il brano che proporrà a breve sul palco dell’Ariston accompagnata al piano da Stefano Bollani, per la sua quarta partecipazione al Festival di Sanremo.
Dopo questa prima uscita pubblica, finalmente i suoi fan potranno riabbracciare la cantante toscana in occasione della prossima tournée che prenderà il via il 7 maggio al teatro Obihall di Firenze e toccherà Rimini, Bari, Roma, Mestre, Senigallia, Torino, Carpi, Trento e Milano. Ma attenzione: niente più stadi bensì teatri e auditorium, cornici più adatte alla nuova Irene Grandi.