La denuncia di una colf brasiliana rischia di creare grossi problemi ad una coppia veneta con la giustizia del paese sudamericano. La colf lavorava presso la coppia, ma venne licenziata in quanto la famiglia aveva giudicato che non trattasse bene i loro figli. Dopo essere rientrata in Brasile, la donna ha denunciato i due coniugi alle autorità giudiziarie del suo paese, che si sono rivolte a quelle italiane chiedendo l’estradizione della coppia, estradizione che in base ai trattati vigenti tra i due paesi, la Cassazione ha autorizzato.
I due coniugi rischiano così di essere estradati in Brasile, senza che in Italia sia stato celebrato alcun processo nei loro confronti. Le accuse della colf verso i due ex datori di lavoro sono di violenza psicologica, minacce ed anche aggressioni fisiche con finalità sessuali.
L’unica possibilità per la coppia veneta di evitare l’estradizione sta in una mossa di Andrea Orlando, il ministro della Giustizia, che potrebbe esercitare quel “rifiuto facoltativo”, che è permesso dal trattato. Una mossa che il Guardasigilli italiano dovrebbe compiere in maniera abbastanza rapida, visto che la scadenza è molto vicina, il prossimo 18 febbraio.
Dopo la richiesta inoltrata dagli organi di giustizia brasiliana, il pg ha espresso il suo parere contrario, ma la Cassazione ha invece concesso l’estradizione. La concessione nasce da alcuni “punti oscuri” del trattato tra i due paesi, che è stato firmato nel 1989, e nel quale non è previsto che la giustizia italiana effettui una verifica “nel merito” rispetto alla denuncia, ma solo la verifica che siano indicati sia i motivi della richiesta che le “fonti di prova”, che in questo caso è la testimonianza resa in patria dalla colf licenziata.
Mentre si attendono gli sviluppi del caso, per quanto riguarda la giustizia italiana il procedimento che il pm di Venezia ha aperto contro i due coniugi è ancora aperto. Nello scorso anno lo stesso pm ha inviato una rogatoria alla giustizia brasiliana, alla quale però non c’è stata risposta. La vicenda dell’estradizione della coppia veneta fa tornare immediatamente alla ribalta quella di un’altra estradizione, richiesta questa volta dall’Italia, nei confronti di Cesare Battisti, il terrorista che nel nostro paese è stato condannato alla pena dell’ergastolo, che però sinora il Brasile si è sempre rifiutato di concedere.