Sarà il museo dell’Ara Pacis a Roma a proporre una mostra di Toulouse-Lautrec sulla “Belle Epoque” con 170 opere che provengono dal Museo di Budapest. La mostra, che si aprirà il prossimo 4 dicembre, resterà aperta fino all’8 maggio 2016 e proporrà ai visitatori anche molte rarità che faranno rivivere le atmosfere delle notti parigine di fine Ottocento e dei cafè chantant, con i personaggi che l’artista parigino seppe immortalare prima della sua morte, avvenuta a soli 36 anni. Il titolo della mostra, che è stata promossa dal Comune di Roma tramite il suo assessorato alla Cultura, con la collaborazione della “Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali” è “Toulouse-Lautrec. La collezione del Museo di Belle Arti di Budapest”, e le litografie da esporre sono state scelte dai curatori Kata Bodor e Zsuzsa Gonda. Tra queste spiccano otto affiche di grande formato ed anche due cover di album di Yvette Guilbert, cantante ed attrice dell’epoca.
La mostra è stata suddivisa in sezioni tematiche, che prendono il via dalle esperienze artistiche, formative ed intellettuali dell’artista, dando il giusto risalto alle sue opere di esordio ed anche a quelle del suo primo periodo nella capitale francese, nel quale Toulouse-Lautrec, esponente di una famiglia aristocratica che viveva nel sud delle Francia, ebbe grandi influenze dalla vita di Montmartre e dalle opere di artisti come Guagin, Seurat e Van Gogh. Ed è proprio nel quartiere parigino che Henri de Toulouse-Lautrec trova immediatamente i temi che ispireranno le sue opere, eseguendo già nel 1889 il primo manifesto del Moulin Rouge, non a caso uno dei luoghi principali della vita notturna parigina. Nella mostra dell’Ara Pacis i visitatori potranno ammirare anche opere come “Al Moulin Rouge: La Goulue e sua sorella” e “L’inglese al Moulin Rouge”, dipinte entrambe nel 1892, e “Caudieux”, opera del 1893. Un altro dei grandi amori dell’artista francese, le corse dei cavalli, è raccontato nell’opera “Il fantino”, realizzata nel 1899 e visibile anch’essa nella mostra romana, così come “Gita in campagna”, del 1897, che fa vedere l’amore di Toulouse-Lautrec per le nuove invenzioni.
La mostra romana, nel suo insieme, ribadisce come Henri de Toulouse-Lautrec sia considerato dagli esperti d’arte il più famoso maestro di stampe e manifesti, con la sua arte che, a differenza degli artisti suoi contemporanei, ha come protagonista la gente, specialmente il proletariato, e i suoi divertimenti. Opere che rappresentano la vita quotidiana e che hanno fatto dell’artista francese uno dei disegnatori più richiesti a Parigi con manifesti pubblicitari sia per il teatro, che per i locali notturni con i balletti ed anche di riviste dell’epoca.