L’eterno conflitto tra spiritualità e scienza, tra fede e scetticismo e tra razionalità e trascendenza sembra ormai essere giunto ad un definitivo compromesso, in quanto una delle domande più frequenti nella storia dell’uomo, sembra aver ormai avuto risposta.
La vita dopo la morte è possibile, e questa prospettiva riconcilia fede e ragione in una sorta di sintesi che sembra aver trovato la risposta delle risposte. A dirlo è uno studio della The State University of New York condotto dal ricercatore Sam Parnia, a capo di un pool di studiosi che hanno analizzato biochimicamente e neurologicamente le esperienze fuori dal corpo e quelle pre-morte per oltre tre anni e su più di duemila casi di infarto del miocardio.
La scienza è tuttavia ancora lontana dalla piena comprensione delle esperienze della mente al di fuori del corpo, e che la strada per capire cosa succeda davvero in questi casi è ancora lunga.
Lo studio ha permesso ai ricercatori di mettere in relazione i ricordi di azioni ed esperienze visive vissute da pazienti in coma, con le esperienza pre-morte, giungendo alla conclusione che esse sono compatibili quindi potenzialmente reali. Moltissimi sono i pazienti che riportano racconti dettagliati di vera e propria vita oltre il proprio corpo, fornendo delle descrizioni nitidissime e molto specifiche.
Su più di 300 sopravvissuti ad arresto cardiaco oltre il 40% ha raccontato di aver avuto tali esperienze pur risultando clinicamente deceduto. I circuiti nervosi della memoria e del pensiero hanno, quindi, continuato inspiegabilmente a funzionare, garantendo l’immaginazione ed il ricordo di esperienze nitide e dettagliate. Purtroppo però, la prova definitiva della veridicità di tali esperienze non è ancora stata dimostrata, in quanto queste ricerche sono condotte al di fuori delle normali procedure scientificamente rilevanti e quindi corrette.
Con il progresso delle strumentazioni e della ricerca però, si spera che presto si potranno avere informazioni più certe riguardo queste affascinanti testimonianze di vita oltre la morte.