Una notizia di cronaca nera proveniente dal Venezuela sconvolge il mondo dell’imprenditoria italiana all’estero. Alle 8.00 del mattino locali presso Maracay, città dello stato di Aragua, l’italiano Elio José Simonelli Datellis è rimasto ucciso dai suoi rapinatori nel corso di un conflitto a fuoco con la polizia.
L’imprenditore 45 enne stava cercando di lasciare l’auto quando – secondo la testimonianza di un reporter (Robert Camacho, il primo a twittare la notizia precedendo il quotidiano venezuelano El Siglo) – è stato raggiunto da un colpo di pistola all’addome. Per il Datellis non c’è stato nulla da fare, il suo corpo è stato ritrovato privo di vita all’interno del suo stesso furgone dagli agenti di polizia, che nel frattempo erano intervenuti dopo aver individuato il veicolo utilizzato dai sequestratori per la fuga grazie all’ausilio di un elicottero.
Il primo ad accorgersi che stava succedendo qualcosa di strano è stato il fratello della vittima, il quale ha provato a raggiungere i rapinatori con la propria auto, salvo perdere le tracce del veicolo pochi minuti più tardi. Era stato lo stesso Elio José Simonelli Datellis a contattare telefonicamente il fratello, riuscendo a mantenere la conversazione attiva e facendo credere ai sequestratori invece che la telefonata si era conclusa. Sfortunatamente per il Datellis, l’estremo tentativo fatto per avere salva la vita si è rivelato inutile.
Durante il conflitto a fuoco con la polizia, sono rimasti feriti mortalmente i cinque uomini che avevano tentato di portare a termine il sequestro dell’imprenditore italiano. Il Datellis era un noto imprenditore in Venezuela, avendo sotto la sua proprietà diversi magazzini della nota azienda Nestlé.